venerdì 19 aprile 2013

UE: BAGNAI-RINALDI, SCHAEUBLE RITRATTI SUE AFFERMAZIONI SU ITALIA


Nella vergogna generale della politica italiana, ci sono persone che pensano ancora all' Italia, se questo è bieco vetero nazionalismo ottocentesco, ben venga, io lo chiamo semplicemente patriottismo.

(AGENPARL) - Roma, 19 apr – Intervenendo mercoledì scorso al Bundestag sull’approvazione del pacchetto di aiuti a Cipro, il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha dichiarato che la crisi di Cipro mette a rischio l’Italia, esortando il nostro paese a ulteriori riforme. Interpellati dall’AgenParl, Alberto Bagnai e Antonio Maria Rinaldi, professori presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, noti per le loro posizioni critiche nei confronti della moneta unica, hanno fortemente criticato queste esternazioni: “È inconcepibile che il ministro delle Finanze di un paese comunitario come la Germania si permetta simili ingerenze nelle scelte politiche di un altro paese membro, basandosi su un paragone del tutto infondato fra la situazione cipriota e quella italiana”.
“Queste dichiarazioni – proseguono i due economisti – fotografano un’Europa ormai profondamente scissa e governata da rapporti di sudditanza. L’Italia, nonostante la rilevanza del suo apparato produttivo, è privata di peso contrattuale dall’acquiescenza della propria classe dirigente. Attacchi simili sarebbero neutralizzati se politici consapevoli predisponessero un credibile Piano B da opporre alla prepotenza della Germania. Consigli non richiesti e allarmismi gratuiti sono visibilmente finalizzati a diffondere panico, per convogliare capitali verso assets tedeschi. Questo, non a caso, in un momento nel quale le finanze pubbliche tedesche sono sotto pressione (mentre l’Italia ha consolidato il suo avanzo di bilancio primario), e la Germania è a rischio di downgrade da parte delle agenzie di rating. Meglio farebbe Schaeuble a sollecitare l’allineato Olli Rehn, Commissario Europeo agli Affari Economici e Monetari, affinché trovi rapida soluzione al caso Cipro, senza tergiversare come ha fatto per la Grecia, con i noti esiti disastrosi”. Per Bagnai e Rinaldi “le bacchettate all’Italia, dopo i sacrifici sostenuti da cittadini e imprese in nome di “lo vuole l’Europa”, sono del tutto fuori luogo. È sconcertante che l’unica reazione del governo italiano sia venuta in forma blanda e informale da parte del ministro Passera. La mancanza di una netta e forte posizione ufficiale da parte del premier tuttora in carica, Mario Monti, a fronte di una dichiarazione insultante e tecnicamente infondata, dipinge bene il senso dello Stato e della dignità stessa degli italiani che ha animato l’opera dell’ultimo governo ‘tecnico’”.



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